07.03.24: Prevalenza dell’epatite C e cascata terapeutica nel quadro del programma decentralizzato di terapia con agonisti oppioidi (TAO) nel canton San Gallo. Secondo uno studio trasversale appena pubblicato su Swiss Medical Weekly (Kerstin Wissel et al., Hepatitis-C-Prävalenz und Betreuungskaskade bei Patienten im dezentralen Opioid-Agonisten Therapieprogramm des Kantons St. Gallen, Schweiz: eine Querschnittsstudie / Hepatitis C prevalence and cascade of care among patients in the decentralised opioid agonist therapy programme of the canton of St Gallen, Switzerland: a cross-sectional study), in questo contesto decentralizzato – ossia di TAO prescritta dalla/dal medica/o generalista e somministrata da questa/o oppure da una farmacia – oltre il 40% delle/dei pazienti con HCV cronico non è ancora stato diagnosticato. Il tipo di accompagnamento e le misure adottate finora dalle/dai curanti e dalle autorità per eliminare l’HCV in questo gruppo di popolazione si rivelano pertanto insufficienti.
15.02.24: La dipendenza va considerata una malattia a sé stante e, come tale, deve essere riconosciuta dall’assicurazione invalidità (AI): è quanto stabilito dal Tribunale federale l’11 luglio 2019. Questa decisione ha condotto a una rivalutazione della dipendenza nell’ambito della legislazione sulle assicurazioni sociali e ha spinto Suprax, una struttura di Bienne che accompagna in un quadro ambulatoriale oltre 200 pazienti in terapia con agonisti oppioidi (TAO), a cercare di ottenere un migliore accesso della sua utenza alle prestazioni AI. Durante la durata del progetto (luglio 2019 – ottobre 2023) 57 persone hanno potuto essere annunciate, o nuovamente annunciate, all’AI quali possibili beneficiarie. Per 35 di loro, i chiarimenti hanno condotto al versamento di una rendita, mentre 3 hanno potuto essere (re)integrate durevolmente nel mercato del lavoro. Il rapporto completo sui risultati di questo progetto (in tedesco) è ora disponibile.
08.02.24: La Società svizzera di medicina delle dipendenze (SSAM) pubblica due prese di posizione, la prima dedicata all’attuale situazione sul fronte della cocaina e del crack in Svizzera e la seconda alle terapie che possono essere offerte alle persone che consumano queste sostanze.
01.02.2024: È urgente migliorare l’accompagnamento e le cure offerti alle persone che vivono con una dipendenza: è quanto afferma la Commissione federale per le questioni relative alle dipendenze e alla prevenzione delle malattie non trasmissibili (CFDNT). Un suo gruppo di lavoro ha analizzato la situazione attuale in Svizzera e ha riunito in un documento una serie di Raccomandazioni per migliorare l’aiuto e la presa a carico nell’ambito delle dipendenze(disponibile in francese e in tedesco, con una sintesi in italiano). Queste raccomandazioni si rivolgono a chi prende decisioni a livello politico, a chi affida mandati di prestazioni e a chi si occupa direttamente dell’accompagnamento e delle cure. La collaborazione interprofessionale va urgentemente migliorata, e vanno trovati i necessari finanziamenti, poiché le persone che vivono con una dipendenza hanno bisogno di un maggior numero di aiuti.
23.01.24: Per non escludere la dimensione sociale: raccomandazioni per l’accompagnamento e la prevenzione nell’ambito delle dipendenze. Nel gennaio 2024 una rete di persone legate alla sezione di lavoro sociale della Scuola universitaria professionale della Svizzera nordoccidentale (FHNW), a AvenirSocial (Associazione professionale lavoro sociale Svizzera), a Fachverband Sucht e a SAGES (Associazione professionale svizzera per i servizi sociali in ambito sanitario) ha pubblicato una serie di raccomandazioni per consolidare il lavoro sociale nell’accompagnamento interprofessionale delle dipendenze (www.mas-sucht.ch/empfehlungen). Alla redazione di queste raccomandazioni hanno partecipato oltre 70 esperte e esperti, attivi sia sul fronte pratico sia sul fronte teorico. Il lavoro è stato finanziato dall’Ufficio federale della sanità pubblica e da diversi Cantoni.
Le raccomandazioni ricordano i principi di base e le condizioni quadro che vanno presi in considerazione, ed eventualmente adattati, dalle istituzioni che si occupano di dipendenze e dalle persone chiamate a prendere decisioni in questo ambito, in modo da tornare a mettere l’accento su un approccio che consideri la dipendenza anche come una problematica sociale, in un momento in cui, in larga parte per considerazioni di ordine finanziario, l’aiuto riservato a questi casi è sempre più confinato entro un quadro sanitario.